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giovedì 11 maggio 2017

Gocce di Libertà: La Belva che è in noiScorrere i commenti sui so...

Gocce di Libertà:
La Belva che è in noi 

La Belva che è in noi



Scorrere i commenti sui social riguardanti il rogo di Centocelle è veramente da film dell'orrore: "tre di meno", "evviva l'incendio e morte ai rom", "sti zingari fanno fuoco e fiamme", ecc.

Sembra che la "bestia" che è in ognuno di noi, ormai, non ha nessun pudore nel manifestarsi.
L'odio, il rancore, il livore che si accumula dentro una fascia sempre più ampia di persone, di cittadini, si riversa così sul "diverso", su colui che non è omologabile alla cultura dominante trasferita dai mass media "popolari" alla gran parte delle fasce più deboli della società che spesso coincidono con le fasce meno attrezzate culturalmente. Il dramma del razzismo finisce sempre col coincidere con l'ignoranza più crassa di strati consistenti della società italiana. Ma se queste fasce di "popolo" hanno come scuse, se pur molto deboli, l'ignoranza e  la marginalizzazione da una parte e la paura di un futuro fatto di povertà e di esclusione dall'altra, sono veramente qualificabili con i peggiori aggettivi del vocabolario, quei giornalisti e quei politici che su queste notizie "lucrano" scoop o voti o carriere personali sul sangue e sulla morte di altri essere umani.
Spesso si commenta populisticamente la mancanza di etica dei politici, facendone di tutta l'erba un fascio, e mai si pone l'attenzione sulla mancanza di etica che alcuni giornalisti palesano, così come poche volte si stigmatizza la mancanza di etica di quei politici che - premettendo il famoso "io non sono razzista" fanno seguire una serie di contumelie "eleganti lessicalmente", ma terrificanti nei contenuti. 
Giornalisti (?) che inseguono un giornalismo scandalistico e bugiardo che nulla ha a che vedere col giornalismo di qualità ed etico dei Biagi, dei Montanelli, ecc., che teneva alto il livello, anche se non se ne condividevano i contenuti. 
Si assiste ad uno squallido balletto che massacra le persone che malauguratamente entrano nel tritacarne mediatico di giornalisti falsi e bugiardi (sì, esiste questo tipo di giornalisti e dirlo serve a salvaguardare, non a distruggere la libertà di stampa) che per qualche copia di giornale, libro o apparizione in TV in più, sono disponibili a prostituirsi al proprio editore o al movimento politico in ascesa, mentendo spudoratamente attraverso quelle che oggi vengono definite post-verità.
Altrettanto squallide e pericolosissime quelle posizioni politiche che per qualche voto in più e per carriere personali continuano a disseminare bugie sugli immigrati, sui rom, sui volontari, sulle ONG, ecc. 
Parlamentari Europei che pur percependo uno stipendio pagato con i nostri soldi buttano fango sull'istituzione di cui sono componenti e che ha evitato per decenni le guerre a intere generazioni, come la mia. 
Politici che la mattina appartengono a gruppi parlamentari anti-europei e la sera tentano, fallendo, di passare - per mero calcolo economico e di convenienza - a gruppi europeisti. 
Giornalisti e politici che parlano alla pancia vuota delle persone più deboli e meno fortunate, avendo la loro pancia abbondantemente piena e straripante di cibo costoso e di lusso.
Giornalisti e politici accomunate dal culto delle post-verità, cioè di un neologismo che considera la verità una questione di seconda importanza e la notizia vera non per la sua oggettività, ma sulla base di sensazioni, di emozioni.
Fortunatamente ci sono i cittadini di Centocelle che portano fiori sul luogo dell'orrendo rogo, ci sono i volontari delle ONG che salvano vite in mare, ci sono medici che per 1.200 euro donano la loro vita professionale e personale per gli ultimi e potrei continuare all'infinito.
Fortunatamente la notte non tutte le vacche sono nere se riusciamo a continuare a tenere accesa la luce del faro che ancora illumina le tenebre del post-modernismo.


sabato 1 aprile 2017

Populismo fa rima con fascismo

A Milano vince la Solidarietà

Che immensa voragine esistenziale e comunicativa tra le parole di amore che escono dal cuore e dal cervello di Papa Francesco e le parole di odio, di rancore e di supponenza che escono dalla bocca di politici come i sovranisti e i grillini. 
Che pena sentire o leggere affermazioni come: "maiali politici", "la patata bollente", "siete morti", ecc. ecc.; frasi che escono dalla bocca o dalla penna di giornalisti che secondo il codice deontologico dovrebbero essere cronisti imparziali, al servizio dell'informazione indipendente e non del potente politico o imprenditore di turno.
Che grande responsabilità si assume chi di loro parla alla pancia delle persone e fomenta i loro sentimenti negativi sui social, utilizzando l'ignoranza politica che solca il web ed i rancori che attraversano quelle fasce di elettori che avendo creduto, illudendosi, ad estremismi pseudo-rivoluzionari di destra e di sinistra, sono rimasti senza partiti e riversano in un movimento che proclama, camuffandoli, un pò di vecchi slogan di destra, qualche slogan di sinistra e rassicurazioni parolaie di centro.
Indubbiamente molte persone sui social e fuori dai social sono in buona fede e a volte non posseggono gli strumenti culturali che gli farebbero comprendere che stanno percorrendo la strada dell'inferno, che com'è noto è lastricata da buone intenzioni; delusi, insicuri, disoccupati, che si aggrappano a chiunque promette un reddito senza lavorare, un futuro pieno di risorse eco-sostenibili e magari la "testa dei politici ladri e corrotti".
Dietro quella che sembra la promessa di un futuro migliore, si nascondono spesso interessi economici. Siti e blog che guadagnano inventando bufale politiche o sfruttando il sesso, sopratutto femminile, per incuriosire con un post e quindi guadagnare attraverso i clic. 
Testate giornalistiche che, vista la carenza di vendite, usano la stessa tecnica e utilizzano titoli che fanno immaginare chissà quale scandalo politico o sessuale, per aumentare i clic sui loro siti e quindi vantare accessi che attirano le pubblicità di prodotti e servizi, che ormai non vengono neanche selezionati...purché siano remunerativi. 
I livelli culturale ed etico dell'informazione scendono inesorabilmente con la ricerca di scoop che spesso sono prefabbricati e pertanto falsi, scoop che si incontrano pienamente con quella cultura di morte che, purtroppo, attraversa orizzontalmente interi strati della popolazione, sopratutto quella fascia che un tempo si sentiva tutelata ed adesso, dopo 8 anni di crisi economica, si sente colpita, insicura e attraversata da un senso immenso di solitudine esistenziale, una fascia di popolazione che trova un pò di consolazione quando si collega al villaggio globale dei social e scarica con i post tutto l'odio, il rancore, il risentimento accumulato.
La falsità dei messaggi è ormai all'ordine del giorno, si è purtroppo capito che "una bugia ripetuta una, dieci, cento volte diventa una verità" (J. Goebbels), così la rete è intrisa di bugie e bufale che fanno cadere leader responsabili e creano potenti molto pericolosi per la democrazia e per il Paese. Così l'ipocrisia impera: leghisti e sovranisti che hanno governato per anni questo Paese sembrano nuovi, ma sono "lavati con perlana"; Segretari di Partito che criticano pesantemente le politiche del Governo sull'immigrazione, si dimenticano che la norma che la governa si chiama "la Bossi-Fini"; pseudo-difensori della Costituzione, compreso qualche magistrato o ex magistrato, la criticano nei fatti quando si tratta della votazione su Minzolini; nuove formazioni di sinistra (?) con consenso da prefisso telefonico, criticano tre anni di normative esitate dal Parlamento e votate anche da loro. Cosa non si farebbe per un posto al Parlamento!
Ma fortunatamente il mondo non è descrivibile solo a tinte fosche. Esiste anche il bene, esiste un Papa che sa parlare agli uomini con parole sì di misericordia, ma anche di dura condanna degli atti (mai di chi li compie) come il bullismo e chiede fermamente ai giovani non solo di non compierli, ma anche di fermare quei loro compagni e amici che li compiono. Un Papa che crede all'Europa, però non ad un'Europa di regole, ma ad un'Europa che deve combattere i populismi con più solidarietà, contro ogni muro e ogni logica razzista di esclusione dell'uomo; un Papa che è stato capace di scomunicare i mafiosi, contro ogni logica di morte e di sfruttamento; un Papa che fa realizzare docce e barbiere per i senzatetto, sotto il colonnato di San Pietro, per una logica di accoglienza degli ultimi, dei diseredati; un Papa che visitando i carcerati a San Vittore afferma: "Mi sento a casa. Siete fratelli per me", contro ogni esclusione ed emarginazione dell'uomo; un Papa che andando a Milano, visita una famiglia islamica, contro ogni odio religioso; un Papa che ha dichiarato di stare bene con credenti e non credenti, contro ogni clericalismo becero.
Fortunatamente non tutto e odio e rancore nel mondo, c'è anche solidarietà basti guardare al mondo del volontariato; ci sono uomini politici onesti e responsabili capaci di tenere ferma la barra per il rispetto delle culture ed i valori che hanno fondato questa Repubblica, contro ogni razzismo ed ogni populismo;  ci sono sopratutto milioni di italiani capaci di distinguere ciò che è bene e ciò che è male per la realizzazione di un futuro più sereno ancora da costruire.

domenica 26 marzo 2017

Gocce di Libertà: Papa Francesco: uno di noi, capace di parole di sp...

Gocce di Libertà: Papa Francesco: uno di noi, capace di parole di sp...: Papa Francesco: uno di noi, capace di parole di speranza.  La solidarietà combatte i populismi Che immensa voragine esistenziale e comu...

Populismo fa rima con fascismo

A Milano vince la Solidarietà

Che immensa voragine esistenziale e comunicativa tra le parole di amore che escono dal cuore e dal cervello di Papa Francesco e le parole di odio, di rancore e di supponenza che escono dalla bocca di politici come i sovranisti e i grillini. 
Che pena sentire o leggere affermazioni come: "maiali politici", "la patata bollente", "siete morti", ecc. ecc.; frasi che escono dalla bocca o dalla penna di giornalisti che secondo il codice deontologico dovrebbero essere cronisti imparziali, al servizio dell'informazione indipendente e non del potente politico o imprenditore di turno.
Che grande responsabilità si assume chi di loro parla alla pancia delle persone e fomenta i loro sentimenti negativi sui social, utilizzando l'ignoranza politica che solca il web ed i rancori che attraversano quelle fasce di elettori che avendo creduto, illudendosi, ad estremismi pseudo-rivoluzionari di destra e di sinistra, sono rimasti senza partiti e riversano in un movimento che proclama, camuffandoli, un pò di vecchi slogan di destra, qualche slogan di sinistra e rassicurazioni parolaie di centro.
Indubbiamente molte persone sui social e fuori dai social sono in buona fede e a volte non posseggono gli strumenti culturali che gli farebbero comprendere che stanno percorrendo la strada dell'inferno, che com'è noto è lastricata da buone intenzioni; delusi, insicuri, disoccupati, che si aggrappano a chiunque promette un reddito senza lavorare, un futuro pieno di risorse eco-sostenibili e magari la "testa dei politici ladri e corrotti".
Dietro quella che sembra la promessa di un futuro migliore, si nascondono spesso interessi economici. Siti e blog che guadagnano inventando bufale politiche o sfruttando il sesso, sopratutto femminile, per incuriosire con un post e quindi guadagnare attraverso i clic. 
Testate giornalistiche che, vista la carenza di vendite, usano la stessa tecnica e utilizzano titoli che fanno immaginare chissà quale scandalo politico o sessuale, per aumentare i clic sui loro siti e quindi vantare accessi che attirano le pubblicità di prodotti e servizi, che ormai non vengono neanche selezionati...purché siano remunerativi. 
I livelli culturale ed etico dell'informazione scendono inesorabilmente con la ricerca di scoop che spesso sono prefabbricati e pertanto falsi, scoop che si incontrano pienamente con quella cultura di morte che, purtroppo, attraversa orizzontalmente interi strati della popolazione, sopratutto quella fascia che un tempo si sentiva tutelata ed adesso, dopo 8 anni di crisi economica, si sente colpita, insicura e attraversata da un senso immenso di solitudine esistenziale, una fascia di popolazione che trova un pò di consolazione quando si collega al villaggio globale dei social e scarica con i post tutto l'odio, il rancore, il risentimento accumulato.
La falsità dei messaggi è ormai all'ordine del giorno, si è purtroppo capito che "una bugia ripetuta una, dieci, cento volte diventa una verità" (J. Goebbels), così la rete è intrisa di bugie e bufale che fanno cadere leader responsabili e creano potenti molto pericolosi per la democrazia e per il Paese. Così l'ipocrisia impera: leghisti e sovranisti che hanno governato per anni questo Paese sembrano nuovi, ma sono "lavati con perlana"; Segretari di Partito che criticano pesantemente le politiche del Governo sull'immigrazione, si dimenticano che la norma che la governa si chiama "la Bossi-Fini"; pseudo-difensori della Costituzione, compreso qualche magistrato o ex magistrato, la criticano nei fatti quando si tratta della votazione su Minzolini; nuove formazioni di sinistra (?) con consenso da prefisso telefonico, criticano tre anni di normative esitate dal Parlamento e votate anche da loro. Cosa non si farebbe per un posto al Parlamento!
Ma fortunatamente il mondo non è descrivibile solo a tinte fosche. Esiste anche il bene, esiste un Papa che sa parlare agli uomini con parole sì di misericordia, ma anche di dura condanna degli atti (mai di chi li compie) come il bullismo e chiede fermamente ai giovani non solo di non compierli, ma anche di fermare quei loro compagni e amici che li compiono. Un Papa che crede all'Europa, però non ad un'Europa di regole, ma ad un'Europa che deve combattere i populismi con più solidarietà, contro ogni muro e ogni logica razzista di esclusione dell'uomo; un Papa che è stato capace di scomunicare i mafiosi, contro ogni logica di morte e di sfruttamento; un Papa che fa realizzare docce e barbiere per i senzatetto, sotto il colonnato di San Pietro, per una logica di accoglienza degli ultimi, dei diseredati; un Papa che visitando i carcerati a San Vittore afferma: "Mi sento a casa. Siete fratelli per me", contro ogni esclusione ed emarginazione dell'uomo; un Papa che andando a Milano, visita una famiglia islamica, contro ogni odio religioso; un Papa che ha dichiarato di stare bene con credenti e non credenti, contro ogni clericalismo becero.
Fortunatamente non tutto e odio e rancore nel mondo, c'è anche solidarietà basti guardare al mondo del volontariato; ci sono uomini politici onesti e responsabili capaci di tenere ferma la barra per il rispetto delle culture ed i valori che hanno fondato questa Repubblica, contro ogni razzismo ed ogni populismo;  ci sono sopratutto milioni di italiani capaci di distinguere ciò che è bene e ciò che è male per la realizzazione di un futuro più sereno ancora da costruire.


sabato 7 gennaio 2017

BUFALE: UN VIZIO ANTICO SEMPRE ATTUALE




E' veramente raccapricciante il dibattito che si è acceso sulle "bufale" in internet. La prima considerazione che sorge spontanea è che per anni nessuno ha fatto caso alle bufale che hanno distrutto la vita di tanti semplici cittadini o di figure anche non secondarie della vita della Repubblica che grazie a quel venticello chiamato calunnia sono entrate nel tritacarne della "voce del popolo" o di mass media privi di etica professionale. C'è voluta l'elezione negli State e la sconfitta del SI per far emergere una verità che tutti hanno sotto gli occhi da decenni: l'utilizzo delle falsità per affermare se stessi, il proprio gruppo, il proprio movimento o il proprio partito.
Con la rete, un tragico ed abominevole modo di vivere e di affermare le proprie "ragioni", ha trovato uno strumento potentissimo per diffondere la calunnia, la bugia, la falsità che più conviene al singolo, al gruppo, al movimento al partito avversario in quel dato momento. 
Come ha detto Papa Francesco: "La calunnia è antica quanto il mondo e se ne trovano riferimenti già nell’Antico Testamento. (...). Quando non si poteva ottenere qualcosa «per una strada giusta, una strada santa», si utilizzava la calunnia, che distrugge. E «questo ci fa pensare: noi tutti siamo peccatori, tutti. Abbiamo peccati. Ma la calunnia è un’altra cosa». È un peccato, ma è anche qualcosa di più, perché «vuole distruggere l’opera di Dio e nasce da una cosa molto cattiva: nasce dall’odio. E chi fa l’odio è Satana»".
Col "venticello" (cuttigghiu da cortile in siciliano) nei cortili della mia città, in Sicilia, si distruggeva la reputazione di una ragazza o di un'intera famiglia all'interno del proprio quartiere; oggi con la rete è possibile massacrare la reputazione di una persona non solo nel quartiere o nella città, ma nell'intero villaggio globale e secondo l'esposizione della persona presa di mira la risonanza del fatto assume rilevanze più o meno grandi. Ma dal cortile degli anni '50 e '60 della mia gioventù, si è passati ai mezzi di comunicazione, certo non tutti fortunatamente, ma certamente parte di essi, si chiamino essi giornali, TV o radio, utilizzano falsità o verità distorte ad hoc. Soprattutto negli ultimi anni, parte dei mass media, hanno cercato fondamentalmente la notizia "forte", poco importava e importa cosa può produrre nella vita delle persone e degli affetti che vivono intorno alle persone. Si cominciò pesantemente con gli avvisi di garanzia nei primi anni '90. Chi ne riceveva uno (e chi ancora oggi ne riceve uno) era e - purtroppo - ancora oggi è automaticamente colpevole. Paradossalmente (ma non troppo) oggi i censori di un tempo (5stelle, Lega, ecc.) sono diventati improvvisamente garantisti, chissà perché....
Oggi è il tempo della Bufala per distruggere l'avversario politico; se ne producono in quantità industriale e le si postano continuamente dai buoni seguaci di Gobbles secondo il suo detto nazista: "Ripeti una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità". Ripetendo bugie per milioni di volte su ebrei, gay, zingari, ecc. si arrivò ai campi di sterminio e alle nefandezze orrende del fascismo e del nazismo. Nell'augurarmi che attraverso questa strada anche oggi non si approdi agli atti orrendi che i nostri padri e i nostri nonni hanno vissuto durante la guerra, non riesco a comprendere perché non si colpiscono le fonti (i siti) che elaborano queste bufale. Perché non tornare a lottare correttamente per le proprie idee? Perché non usare la lotta buona, la lotta pulita, abbandonando la lotta sporca, la calunnia. Perché?