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mercoledì 27 luglio 2016



Terrorismo2.0: necessità di diversi strumenti di lotta

Un prete sgozzato selvaggiamente, un'altra vittima di questo confine sottilissimo tra pazzia e terrorismo. Ormai  o direttamente - con aerei, camion, coltelli, pistole - o indirettamente, attraverso la paura che si impadronisce di ogni cittadino, l'Europa e il mondo Occidentale è colpito, terrorizzato dai colpi di una guerra che non segue più i canoni tradizionali dello scontro tra eserciti e quindi ancora più temibile, perché poco conosciuta.
Siamo abituati e sostanzialmente assuefatti ed indifferenti alle bombe lontane da noi, alle bombe e al c4 di Beirut, Kabul, Istanbul, Bagdad, quelle che non mettono in discussione la nostra vita, ma quella di altri, e per alcuni la vita di altri che meno sono e meglio è.... 
Tutto questo finisce col creare una richiesta politica che sempre di più diventa populista e xenofoba, credendo così che attraverso leader, più che mediocri, sarà possibile sconfiggere l'Islam e la Jade. 
Pura illusione. Si tenta di esorcizzare inutilmente, aggravando così una situazione già grave.
Si invocano "uomini forti" nell'illusione che uno Stato di Polizia risolva le cose spazzando via la paura che attanaglia le nostre viscere, senza rendersi conto che il terrorismo2.0 ormai ha - purtroppo - la capacità di colpire nelle zone sguarnite da forze di polizia, come è avvenuto con l'ultima incursione in chiesa, in un paese remoto della Normandia, non certo a Parigi.
Si è disposti a cedere pezzi di libertà in nome della sicurezza senza rendersi conto che a tale disponibilità corrisponde sempre - come dimostra la Storia - l'avvento di totalitarismi e sangue.
La politica sana deve recuperare il suo ruolo vero, combattendo le emarginazioni e le povertà delle nostre città, del nostro Paese e dei ghetti del mondo dove vivono gli emarginati del pianeta, gli emarginati che percorrono migliaia di km o attraversano con un gommone il mare che spesso li inghiotte. Ad un terrorismo2.0 bisogna anche contrapporre, non eserciti in piazza, ma Intelligence2.0, capace di prevenire piuttosto che unicamente reprimere.
Per far tutto ciò, anche l'Europa deve recuperare i propri valori, quei valori che decenni fa la fondarono facendola diventare la vera speranza dei popoli, che per secoli si erano scontrati e massacrati con guerre infinite. Solo così si potranno sconfiggere non solo il terrorismo, ma anche quei populismi e quei rigurgiti di rinascita di destre estreme che vogliono minare l'unità dei popoli che nei decenni si è raggiunta, sfruttando lo scontento e la paura dei cittadini dei singoli Paesi e degli strati di società che progressivamente si impoveriscono e vedono l'altro come il nemico che toglie lavoro e piazza bombe. 
E' però anche certo che l'Islam moderato deve condannare con forza questi atti tremendi e irresponsabili, alzando forte la propria voce e riaprendo un dialogo interculturale e interreligioso, capaci di riscoprire ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.


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