Powered By Blogger

lunedì 20 giugno 2016


5Stelle: una vittoria annunciata


Ormai è chiaro, il voto di domenica rappresenta la vittoria di un nuovo modo di sentire e vivere la politica. Non ci sono più appartenenze politiche o ideologiche che tengano, esse rappresentano ormai una minoranza risibile. Si vota perché si chiede alla "politica" di poter stare bene nella città, nel Paese, nel mondo in cui si vive. 

Basta filosofia politica pura, si vota per avere servizi pubblici efficienti, strade senza buche, autobus puntuali, metro funzionanti, asili nido usufruibili, ecc. e si vota ancora molto per protesta; le stesse vittorie di Roma e di Torino al secondo turno dimostrano che i voti di opposizione di destra sono confluiti sui candidati pentastellati. Anche Napoli, anche se si tratta di una riconferma, è un voto di protesta che però si radica in anni di amministrazione giudicata positivamente. Paradossalmente anche a Milano, la gente, gli elettori hanno votato un manager e non un politico e prima di lui avevano votato un uomo fuori dagli schemi della "politica tradizionale".

Centro-destra e centro-sinistra rappresentano sempre di più ricordi passati e sbiaditi, in queste aree politiche o nasce una vera alternativa in termini di programmi politici e di uomini e donne nuove o scompariranno al prossimo stormir di foglie.

Le persone, le famiglie, hanno gridato che non ne possono più, sono disilluse, depresse, stremate dalla disoccupazione, da città invivibili, dall'incertezza e dalla paura per un futuro nebuloso e insicuro e si aggrappano a quella che reputano l'unica speranza a cui aggrapparsi, il movimento 5stelle o proposte politiche simili.

Votano due giovani donne, per guidare due grandi metropoli, anche questo è un segno di profondo cambiamento del sentire politico, un sentire che pone al centro l'etica popolare che condanna la corruzione e quindi premia i volti "senza macchia e senza paura".

Ma la dura realtà prenderà il posto alla giusta felicità che in queste ora le elette e gli eletti  vivono; presto le prime cittadine dovranno affrontare gli enormi problemi di città che non funzionano come Roma o che hanno detto non funzionare come Torino.

Alla prova dei fatti vedremo se la linea politica della campagna elettorale sarà applicabile e applicata o se le prime file rivoluzionarie saranno sacrificate in favore di mediazioni con i poteri costituiti. Vedremo se la verve rivoluzionaria farà piazza pulita di tutto ciò che ha rappresentato il peggio in città come Roma. Io mi auguro che le promesse elettorali si concretizzino sempre quando vengono premiate dal voto e questo non vale per il movimento 5stelle, ma per tutti i vincitori che hanno ricevuto il consenso in base a quelle promesse.

Ciò che manca veramente in questo Paese è una forza moderata che si rifaccia interprete delle esigenze popolari, profondamente radicata nel popolo che viva in mezzo al popolo, senza populismi e scevra da legami con i poteri forti. Una forza con grande idealità e programmi economici capaci di dare risposte alla grande richiesta di lavoro, di sicurezza e di servizi efficienti.

Nessun commento:

Posta un commento